Autore: Aurelio Latella, Partner Ettore Fieramosca
Agricoltura 4.0, blockchain, Internet of things: le nuove tecnologie stanno cambiando profondamente il DNA del settore agroalimentare, rendendolo più efficace, più vicino al consumatore, più controllato e controllabile, ma la loro introduzione può davvero dare nuova linfa a un comparto strategico per il nostro sistema Paese e alla valorizzazione dei nostri prodotti?
Quali i percorsi possibili per ottimizzare la produzione agricola? Quali i principali ostacoli? Per l’attuale scenario competitivo a più livelli, italiano, europeo e mondiale, risulta impellente l’intervento sulle filiere agroalimentari, dalla produzione alla distribuzione finale, e la pianificazione di soluzioni ad hoc e personalizzate non solo in base alla materia prima agricola, ma anche lungo tutta la catena di fornitura.
Maggiore resa a minor impatto ambientale con la precision farming
Dal lato agricolo, la possibilità di usare tecniche di precisione sofisticate (grazie a droni, sensori sul campo, sistemi GPS) che effettuano la mappatura e la rilevazione dei dati biochimici del terreno, permette di effettuare trattamenti agronomici mirati, minimizzando i costi di produzione, aumentando le rese e la qualità dei prodotti e limitando le ricadute ambientali della produzione agricola, in termini di uso di risorse idriche, fertilizzanti, sfruttamento intensivo del suolo.
La frontiera dell’automazione: macchine agricole sempre più intelligenti
L’intelligenza artificiale e l’Internet of things facilitano i processi decisionali sul campo, specie per le colture estensive quali i cereali, la vitivinicoltura e l’olivicoltura: i dati, elaborati dai software, sono ad oggi disponibili su supporti quali smartphone, tablet e computer di bordo all’interno delle macchine agricole, semplificando notevolmente, grazie anche a meccanismi previsionali, il controllo e il monitoraggio della produzione.
Coltivare senza suolo: con l’idroponica si può
Accanto a questo l’idroponica valorizza e rende sostenibile la produzione di ortive, specie di quarta gamma, rispondendo con maggiore certezza alle esigenze di forniture certe da parte della GDO. La possibilità, inoltre, di realizzare colture verticali fuori suolo rappresenta una sfida per l’approvvigionamento alimentare dei centri urbani, specie nelle megalopoli dei Paesi in via di sviluppo.
La tecnologia blockchain pe una filiera trasparente
A valle della filiera, le tecnologie blockchain applicate al settore agroalimentare non solo snelliscono i processi dal punto di vista logistico, ma garantiscono la trasparenza e la tracciabilità a vantaggio di ogni attore della filiera, consumatore incluso, fornendo una carta d’identità preziosa e immodificabile, a portata di click, per la valorizzazione delle produzioni di qualità, soprattutto per quelle a Indicazione geografica (IG).