L’Ocse lo definisce il terzo e più grave shock economico, finanziario e sociale del 21 ° secolo che sta spingendo le nostre economie in uno stato di "congelamento profondo" senza precedenti. Anche in Italia si susseguono, in queste settimane, differenti simulazioni dei possibili impatti economici di questa emergenza. Secondo il Cerved sarebbe a rischio di fallimento un’azienda italiana su 10, mentre a pagare il prezzo più alto sarebbero soprattutto il settore turistico, dei trasporti e dell’automotive, a fronte di una piena tenuta di quello agricolo. Saranno davvero in grado, l’agricoltura e l’agroalimentare, di sfoderare ancora una volta le loro doti anticicliche e di resilienza?