Fine anno è tempo di bilanci e quello del primo periodo di attività del Fondo di Private Equity in agricoltura “IDeA Agro” si chiude con risultati incoraggianti. Tre operazioni di acquisizione/partecipazione portate a termine ed una aggiuntiva chiusa proprio in questi giorni, per oltre 25 milioni di euro di investimento dislocati su una superficie agricola di 800 ettari.
Ettore Fieramosca, l’advisory company del Fondo IDeA Agro traccia il bilancio del primo anno di attività a supporto del Fondo.
IDeA Agro è il primo fondo tematico dedicato agli investimenti nell’agribusiness, gestito da DeA Capital Alternative Funds Sgr, la principale società italiana di gestione indipendente di fondi di private equity, che fa capo al Gruppo De Agostini. L’ Advisory company di riferimento del Fondo è Ettore Fieramosca, che fin dagli esordi ha assistito e supportato la Sgr nell’attività di Fund raising, culminata con un primo closing di 80 milioni di euro e nella costruzione dei meccanismi di governance del Fondo. Durante questo primo anno di operatività di IDeA Agro, il supporto di Ettore Fieramosca si è esplicato soprattutto nell’attività di scouting delle aziende e delle opportunità di business e nel supporto in fase di due diligence.
“Per arrivare alle 4 operazioni oggi in portafoglio – ha sottolineato Giuseppe Liso, Managing Partner di Ettore Fieramosca – sono state 146 le realtà produttive selezionate come potenzialmente in target rispetto ai requisiti del Fondo. Di queste, 24 sono state messe sotto la lente di ingrandimento con analisi e valutazioni mirate che hanno preso in considerazione una pluralità di fattori abilitanti: dagli areali e sistemi territoriali in cui le aziende target sono inserite al grado di integrazione di filiera, dalla redditività delle colture alle potenzialità delle aziende in termini di sbocchi di mercato, propensione all’innovazione e apertura ai mercati esteri. Un’attività che ha previsto il coinvolgimento di un pool di esperti ed Adviser con una solida reputazione nel settore, composto da economisti specializzati in agribusiness come Gian Luca Bagnara, specialisti in ambito economico-estimativo come Angelo Donato Berloco e in euro-progettazione e normativa comunitaria come Stanislao Lepri, analisti finanziari come Roberta Rava; il tutto strutturato attraverso il nostro Team di Analisi Interno, coordinato da Giovanna De Gennaro e senza perdere di vista gli aspetti di Strategia, Marketing e Relations Management, assicurati dalla presenza dei Partner e co-fondatori con me di Ettore Fieramosca: Ezio Castiglione ed Aurelio Latella”.
I progetti di investimento condotti finora dal Fondo hanno riguardato circa 300 ettari ad Alessandria che verranno riconvertiti in noccioleti per soddisfare il crescente fabbisogno di materia prima italiana da parte di una nota industria dolciaria nazionale, che garantisce, tra l’altro, contratti di acquisto a lungo termine con prezzi in grado di rendere sostenibile e remunerativo l’investimento.
Per certi versi simile anche l’investimento sui circa 170 ettari in Emilia Romagna da riconvertire a Noceti delle varietà oggi maggiormente richieste dal mercato. È del 22 novembre scorso anche l’acquisizione del 45% dell’azienda Tarulli, che produce uva da tavola, biologica e biodinamica. Tra gli obiettivi della partecipazione l’ampliamento della capacità produttiva, con un incremento della quota di produzione bio e biodinamica, la valorizzazione del prodotto in chiave marketing e l’espansione su nuovi mercati di sbocco. Infine, l’ultima operazione, che in questi giorni è alle sue battute finali è l’investimento per dare vita a un uliveto altamente produttivo in un areale del centro Italia in grado di garantire, una elevata efficienza produttiva, e nello stesso tempo salvaguardando tutte le caratteristiche qualitative che rendono distintivi gli oli extravergini italiani