Segnali di disgelo nelle relazioni commerciali tra le due sponde dell’atlantico. Cessano per 4 mesi le tariffe addizionali che hanno gravato sugli scambi tra Usa e Ue su un lungo elenco di prodotti, anche agroalimentari. L’Italia, colpita soprattutto nei segmenti dei formaggi e della liquoristica, chiude il 2020 con un avanzamento delle esportazioni verso il mercato Usa del 5,4%. Non male per essere stato un anno flagellato dal Covid, oltre che dai balzelli.
Tregua di 4 mesi nella disputa transatlantica Boeing-Airbus che ha innescato l’imposizione di dazi aggiuntivi sugli scambi commerciali tra Usa e Ue. La notizia della sospensione per 4 mesi di tali tariffe è arrivata il 5 marzo scorso, a quasi un anno e mezzo dall’entrata in vigore, il 18 ottobre del 2019, negli Usa sotto l’amministrazione di Donald Trump di un balzello del 25% del valore su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione europea. Ne avevamo parlato in un precedente articolo.
L’Italia, risparmiata sul capitolo vini, al contrario di Francia e Spagna che hanno visto una riduzione significativa dei loro flussi in valore verso gli Usa è stata invece colpita nelle esportazioni di formaggi e liquori.
Nel primo caso i mancati introiti nel 2020 sono stati di oltre 40 milioni di Euro, con un crollo del 22% rispetto al 2019 che ha penalizzato soprattutto le produzioni più richieste sul mercato a stelle e strisce come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, ma anche Provolone, Gorgonzola, Asiago, Fontina.
.L’export nazionale di acquaviti e liquori ha subito invece una perdita del 7,6% pari a circa 12 milioni di euro in meno sul 2019, mentre i salumi – anch’essi gravati dalla gabella per alcune tipologie e tagli – hanno comunque registrato una crescita (+14%).
La notizia della sospensione seppur temporanea di dazi è stata salutata con sollievo e soddisfazione dal mondo produttivo agricolo e industriale.
“I dazi pesavano per un quarto del prezzo dell’export verso gli Usa che per il Grana Padano DOP toccava 160mila forme – ha sottolineato Stefano Berni, Direttore
Generale del Consorzio Tutela Grana Padano . Con questa intesa, per quattro mesi si sono tolti i dazi su 65 milioni di prodotto, pari ad oltre 16 milioni di euro che non saranno così aggiunti e pagati da buyers e consumatori. I nostri partner commerciali negli Usa stanno già chiedendo più prodotto – conclude Berni. Essendo inoltre formaggio stagionato, il Grana Padano DOP può essere stoccato negli Usa in modo da creare una riserva se, nell’eventualità che non ci auguriamo, dopo i 4 mesi di sospensiva si ritorni ai dazi”.
“Il pieno sviluppo del mercato americano è di cruciale importanza per la sostenibilità della nostra filiera composta da 321 caseifici, 2.600 allevamenti e 50 mila persone coinvolte – ha commentato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano -. Un sistema che genera un valore di affari al consumo pari a 2,35 miliardi di euro. Ringraziamo la Commissione Europea, in particolare l’europarlamentare Paolo De Castro che si è battuto per la sospensione delle tariffe aggiuntive tra USA e UE che hanno pesato sulle esportazioni aggiungendosi ai gravi impatti economici provocati dalla pandemia. Siamo ottimisti per il futuro: ci auguriamo che l’amministrazione Biden metta fine a questo contenzioso commerciale che non è più sostenibile”.
Per Unione italiana Vini, la moratoria dei dazi è un segnale di distensione nelle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico che si auspica preluda a una risoluzione definitiva delle disputa e all’ “avvio di un dialogo sulla complessa questione della digitai tax che potrebbe a breve risolversi con la formula di un accordo multilaterale in sede Ocse”.
Le principali tappe della vicenda
- 2 ottobre 2019 il Wto, dopo un contenzioso durato 15 anni, autorizza Trump ad applicare dazi per 7,5 miliardi all’anno sulle merci provenienti dall’Europa, colpevole di aver violato le regole del libero mercato finanziando con soldi pubblici Airbus.
- 18 ottobre 2019 prima ondata di dazi al 25% su un elenco di beni provenienti dai Paesi comunitari, compresi anche molti prodotti agroalimentari quali: vini francesi, oli iberici, formaggi, salumi, crostacei, molluschi, agrumi, succhi e liquori. L’Italia viene colpita nel segmento delle Dop casearie e nei liquori.
- 4 dicembre 2019 alla viglia del vertice Nato di Londra, Donald Trump torna a minacciare gli alleati europei, Francia in primis, con lo spauracchio di nuovi dazi fino al 100%, per un totale di 2,4 miliardi di dollari, in caso di approvazione della digital tax sui colossi americani del web, da Apple a Google, da Amazon a Facebook. Nel mirino dell’ufficio dello US Trade Representative, che ha già approntato una lista provvisoria di prodotti da colpire, lo Champagne, “graziato” dalla short list di ottobre, e diversi tipi di formaggi, dal Roquefort al Groviera.
- 13 gennaio 2020 scade il termine della consultazione pubblica lanciata dall’U.S. Trade Representative sull’opportunità formulata attraverso la domanda: “Abolire o innalzare i dazi? E perché?” Arrivano 25.622 risposte e, il giorno stesso, il commissario al Commercio per l’Ue Phil Hogan vola a Washington per incontrare Robert Lighthizer capo dell’Ustr.
- 14 febbraio 2020 lo U.S. Trade Representative pubblica il decreto che modifica le misure compensative sull’import dall’UE in vigore dal 18 ottobre scorso a seguito della sentenza WTO sul caso Airbus. Il provvedimento determina solo modifiche minori alle tariffe in essere, nessuna delle quali impatta in maniera negativa sull’Italia.
- 13 ottobre 2020 il Dispute Settlement Body dell’Organizzazione Mondiale del Commercio autorizza l’UE ad imporre dazi compensativi sull’import dagli USA per un valore annuo massimo di $3,99 miliardi in risposta ai sussidi erogati negli anni dal Governo federale e da quello dello Stato di Washington al gruppo Boeing. La pronuncia conclude la disputa avviata nel 2004 sull’asse transatlantico in tema di aiuti di stato al settore aeronautico e segue quella parallela sul caso Airbus, in virtù della quale dallo scorso ottobre gli USA hanno imposto tariffe addizionali su $7,49 mld di beni importati dall’UE.
- 10 novembre 2020 la Commissione europea prevede l’applicazione di dazi compensativi su una lista beni originari degli Stati Uniti tra cui ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi a partire dal 12 gennaio 2021.