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Cibo, salute e ambiente ecco la strategia Farm to Fork della Ue

14 Giugno 2020

Il 21 maggio  la Commissione europea ha finalmente presentato la strategia Farm to fork, uno dei pilatri del Green Deal europeo, che mira a rendere il sistema di produzione alimentare in Europa sostenibile lungo tutta la catena produttiva dal campo alla tavola, per rafforzarne la resilienza e la capacità  garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.

Salute dell’ambiente e salute umana. La lezione appresa dalla pandemia Covid-19

La pandemia di Covid-19 ha mostrato più che mai come sia importante avere un sistema agroalimentare resiliente che sia in grado di garantire in qualunque circostanza un approvvigionamento di cibo a prezzi accessibili. Ma l’altra lezione appresa  dall’attuale emergenza sanitaria è che la distruzione dell’ambiente naturale è stato ancora una volta un fattore determinante nella propagazione del virus. Cambiamenti folli dell’uso del suolo e deforestazioni incontrollate sottraggono infatti habitat ad animali selvatici che ospitano virus e batteri e li spingono verso di noi.  Il fenomeno noto come spillover, ossia salto di specie di virus e malattie fino ad oggi sconosciute, ci spinge a riflettere sulle interconnessioni esistenti tra la salute umana e la salute del pianeta. Un equilibrio che – ci  dicono scienziati ed esperti – è sempre più precario e messo a serio rischio da minacce, prima tra tutte quella legata al climate change, che incombono oggi sul pianeta.

In questo senso la strategia “Farm to fork” partendo dal principio che alimentazione, ambiente, salute e agricoltura sono strettamente connesse rappresenta il primo vero tentativo di politica agroalimentare integrata, in grado di produrre ricadute positive in tutti e quatto questi ambiti. L’obiettivo è quindi costruire una filiera alimentare che funzioni per i consumatori, i produttori, il clima e l’ambiente.

L’impatto  ambientale del sistemi alimentari

Sebbene la transizione dell’UE verso sistemi alimentari sostenibili sia iniziata in molte aree, i sistemi alimentari restano una delle principali cause dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale. L’agricoltura e in particolare la zootecnia sono responsabili di oltre il 10% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. Il principale obiettivo della strategia Farm to fork è appunto quello  di rendere più sostenibile l’intero processo di produzione alimentare, riducendone l’impronta ambientale e climatica e contribuendo così all’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050  fissato dal New Green Deal.

Cosa prevede la  Strategia Farm to fork

Infografica Creem Lab per Ettore Fieramosca 

La Strategia Farm to fork prevede un articolato set di interventi che possono essere così raggruppati:

  • Garantire la sostenibilità della produzione alimentare

Fare in modo che la filiera alimentare, che abbraccia la produzione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e consumo di prodotti alimentari, abbia un impatto ambientale neutro o positivo, preservando e ripristinando le risorse del pianeta, contribuendo a mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro effetti. Per quanto riguarda più da vicino il settore agricolo, il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso lo sviluppo di nuovi modelli di business verde che si fondano sulla decarbonizzazione del settore, sull’economia circolare e l’uso di energie rinnovabili, che adottano pratiche agronomiche in grado di ridurre la dipendenza da pesticidi e fertilizzanti, aumentando l’agricoltura biologica e invertendo la perdita di biodiversità e infine che migliorano il benessere degli animali.

Un esempio di nuovo modello di business verde è il sequestro del carbonio sui suoli agricoli:  il cosiddetto carbon farming.  La strategia Farm to fork promuoverà, nell’ambito del patto per il clima, questo nuovo modello di business offrendo agli agricoltori la possibilità di ottenere anche delle fonti di redditi alternative  dalla decarbonizzazione della produzione.  Come annunciato nel piano d’azione per l’economia circolare (CEAP) , la Commissione elaborerà un quadro normativo per la certificazione degli assorbimenti di carbonio basato su una contabilizzazione del carbonio solida e trasparente al fine di monitorare e verificare l’autenticità degli assorbimenti.

  • Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, la nutrizione e la salute pubblica

Un sistema alimentare sostenibile deve garantire alle persone un approvvigionamento sufficiente e diversificato di alimenti sicuri, nutrienti, sani, economicamente accessibili e sostenibili in qualsiasi momento, anche in tempi di crisi. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità costituiscono minacce imminenti e durature per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare e i mezzi di sussistenza.  Ma la tutela della salute pubblica passa anche attraverso la promozione di modelli di consumi più sani e sostenibili, fondati  su regimi alimentari che privilegiano maggiormente l’assunzione di frutta, verdura e cereali integrali. Per dare ai consumatori gli strumenti necessari a compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili, la Commissione proporrà un’etichettatura nutrizionale obbligatoria sulla parte anteriore dell’imballaggio e valuterà la possibilità di proporre l’estensione a determinati prodotti dell’obbligo delle indicazioni di origine o di provenienza

  • Assicurare rendimenti economici più equi nella catena di approvvigionamento e combattere le frodi alimentari lungo la filiera alimentare

Le frodi alimentari minacciano la sostenibilità dei sistemi alimentari, traggono in inganno i consumatori, pregiudicano la sicurezza degli alimenti e arrecano danni economici alle aziende che operano legalmente. La Commissione intensificherà la lotta contro le frodi alimentari al fine di garantire la parità di condizioni per gli operatori, rafforzerà i poteri delle autorità di controllo e di contrasto e collaborerà con gli Stati membri, Europol e altri organismi per utilizzare i dati dell’UE sulla tracciabilità al fine di migliorare il coordinamento in materia di frodi alimentari. Proporrà inoltre misure dissuasive più severe e migliori controlli sulle importazioni e valuterà la possibilità di rafforzare le capacità investigative e di coordinamento dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).

Le opportunità economiche per le aziende

La transizione verso sistemi alimentari sostenibili rappresenta anche un’enorme opportunità economica. Le aspettative dei cittadini evolvono e innescano un cambiamento significativo nel mercato alimentare. Si tratta di un’opportunità sia per gli agricoltori, i pescatori e i produttori del settore dell’acquacoltura sia per i trasformatori alimentari e i servizi di ristorazione. Questa transizione consentirà loro di fare della sostenibilità il proprio marchio e di garantire il futuro della filiera alimentare dell’UE prima che lo facciano i loro concorrenti esteri. La transizione verso la sostenibilità rappresenta un’opportunità per tutti gli attori della filiera alimentare dell’UE, che possono accaparrarsi il “vantaggio del pioniere”.

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