L’Italia è alle prese con l’allarme siccità che sta interessando vaste aree del Paese, mettendo in ginocchio interi settori agricoli, ma questa è solo l’ultimo degli eventi meteo di natura catastrofale si susseguono sempre con maggior frequenza
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L’Italia è alle prese con l’allarme siccità che sta interessando vaste aree del Paese, mettendo in ginocchio interi settori agricoli, ma questa è solo l’ultimo degli eventi meteo di natura catastrofale si susseguono sempre con maggior frequenza
I primi giorni dell’anno, è stato presentato a Bruxelles dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali il Piano Strategico Nazionale (PSN), che ha il compito di declinare e coordinare a livello nazionale gli interventi previsi dalla PAC 2023-202.
Sono sempre più numerose le imprese agricole biologiche che hanno deciso di sottoscrivere polizze contro i rischi climatici. In base ai dati elaborati dall’Ismea e pubblicati nel “Rapporto sulla gestione del rischio nell’agricoltura biologica 2021” l’adesione al sistema assicurativo agevolato da parte delle aziende agricole bio è cresciuta nel triennio 2017-2019 al ritmo del 35% all’anno, raggiungendo un valore assicurato di quasi 500 milioni di euro. Anche per i rischi di natura catastrofale,mediamente meno coperti da polizze a causa degli elevati costi, si osserva una maggiore propensione ad assicurarsi da parte delle aziende del biologico.
Alla fine di giugno 2021 è stato raggiunto l’accordo politico sui principali punti della futura PAC nell’ambito del trilogo tra Parlamento Ue, Commissione europea e Consiglio Ue. Dopo lo scioglimento degli ultimi nodi tecnici, l’accordo verrà esaminato in autunno dalla Commissione agricoltura dell’Ue e dal Consiglio per l’ok definitivo. L’accordo sulla PAC 2023-2027 riguarda i tre principali...
Dopo la votazione al Senato il disegno di legge n.988 è tornato alla Camera per la discussione finale, ma la bagarre che si è scatenata in merito all’equiparazione tra biologico e biodinamico rischia di far slittare ancora una volta i tempi di approvazione finale del testo di legge.
Elevato rischio idrogeologico, tasso di ricambio generazionale tra i più bassi d’Europa, limitata crescita della produttività, insufficiente digitalizzazione delle campagne e indebolimento della posizione contrattuale all’interno della filiera. Sono alcune delle principali problematiche strutturali che affliggono l’agricoltura italiana e che ostacolano la transizione verso un modello produttivo sostenibile, resiliente ed equo, così come indicato dalla strategia Farm to Fork dell’Green Deal. È da da qui, almeno secondo le raccomandazioni dell’Europa, che l’Italia dovrà partire nella definizione del suo Piano Strategico Nazionale della Nuova PAC.
La Commissione Europea ha presentato il 25 marzo un piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica, con l’obiettivo di arrivare entro il 2030 al 25% di terreni destinati a coltivazioni bio e dimezzare l’uso di pesticidi e antibiotici entro il 2050. L’Italia, tra i leader europei del biologico per estensione delle superfici, numero degli operatori convolti, produzione ed export - non ha invece trovato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alcuna opportunità di crescita del settore, lamentano le associazioni di categoria come Aiab, Federbio, Assobio, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
Il biologico esce rafforzato da quest’anno di pandemia. Per effetto della maggiore attenzione alla salubrità della dieta e alla sostenibilità ambientale delle scelte di consumo, gli acquisti di alimenti bio hanno messo a segno una crescita sostenuta nei primi 8 mesi del 2020 (+7% ), superando i 4,3 miliardi di euro di fatturato.
Il 21 maggio la Commissione europea ha finalmente presentato la strategia Farm to fork, uno dei pilatri del Green Deal europeo, che mira a rendere il sistema di produzione alimentare in Europa sostenibile lungo tutta la catena produttiva dal campo alla tavola, per rafforzarne la resilienza e la capacità garantire la sicurezza dell'approvvigionamento.
Si è insediato il 13 maggio a Bruxelles, il gruppo di lavoro sulle colture industriali sostenibili in Europa. A rappresentare l'Italia c’è Gian Luca Bagnara, Senior Advisor di Ettore Fieramosca, economista specializzato in agribusiness ed economia del territorio, membro di lungo corso del gruppo di lavoro del Copa-Cogeca sempre a Bruxelles e del comitato di dialogo civile della Commissione Europea per il settore avicolo.