Vola il fatturato delle vendite online in Italia con oltre 64 miliardi di euro raggiunti nel 2021, in crescita del 33% sul 2020. L’alimentare cresce più della media mettendo a segno nell’anno appena trascorso un incremento del giro d’affari del 37%, con l’e-commerce di Esselunga che entra nel ranking dei dieci marketplace più visitati dagli italiani. A fare il punto sulle dinamiche principali dell’e-commerce in Italia e a livello mondiale è, come ogni anno, il report della Casaleggio e associati che ha raccolto i dati e le opinioni di oltre 250 operatori del mercato italiano, assieme a ricerche e studi sul mercato internazionale.
Decisivi per il balzo in avanti del fatturato delle vendite on line sono stati gli oltre 3 milioni e mezzo di nuovi clienti che l’ e-commerce ha conquistato durante i lockdown e che in buona parte ha mantenuto anche dopo l’allentamento delle misure restrittive. Rispetto a dieci anni fa, si evince dai dati contenuti nel rapporto, il valore delle vendite online si è più che triplicato, passando dai 19 miliardi del 2004 ai 64 attuali, nonostante l’impatto negativo del coronavirus su alcuni settori tradizionalmente molto presenti on line come il turismo.
Al contrario, il lockdown ha messo le ali alle vendite online dei prodotti alimentari, che escono da ruolo marginale che rivestivano in passato per raggiungere uno share del 6% del fatturato, per effetto di un +63% conquistato nel 2020 e alla crescita proporzionalmente più importante nel 2021 (+37%).
Il Tempo libero, da anni il comparto più significativo, mantiene la sua leadership con un peso del 48% sul fatturato. L’incidenza positiva è data in particolare dalla crescita del gioco online, così come degli acquisti legati agli hobby e allo sport. Al secondo posto nella distribuzione dei fatturati, salgono di una posizione i Centri Commerciali online con il 22% e un incremento del fatturato del 40%. Il Turismo è il settore più penalizzato, con una riduzione nel 2020 del 58% ed una ripresa nel 2021 del 29%, non sufficiente tuttavia a compensare le perdite subite con la pandemia. Oggi il comparto pesa l’11% sul fatturato totale, un dato ancora lontano dal 26% del 2019. Segue il segmento delle Assicurazioni che scendono leggermente in termini di share (4% sul totale) con un incremento annuo del 5%. L’Elettronica di consumo avanza del 21% ritagliandosi una quota 4% del mercato. A Seguire la Moda, stabile al 2% del totale, ma con una progressiva accelerazione della tendenza positiva ( +36% nel 2021, dopo il +14% nel 2020 e il +2% del 2019). Per l’Editoria le vendite online sono cresciute del 19% lasciando invariato lo share al 2%. Chiudono la classifica Salute e Bellezza / Casa-Ufficio e Arredamento, che pesano ancora molto poco sul totale, l’1% ciascuno, ma hanno registrato performance significate nel corso del 2021 (rispettivamente +38 e +24%).
Positive sono anche le aspettative per il futuro con il comparto del Turismo che confida in un rimbalzo del 60% post emergenza sanitaria, seguito da Salute e Bellezza (+49%) che ha visto soprattutto il farmaceutico sdoganarsi online e allargarsi ora a prodotti non direttamente correlati al coronavirus. A seguire si conferma il trend di crescita dell’Alimentare (+37%), un +36% per la Moda, +31% del segmento Casa-Ufficio e Arredamento, Elettronica di consumo (+28%), Centri commerciali online (+10%) e infine, con una crescita più contenuta, Tempo libero (+7%) ed Editoria (+2%).
Secondo il rapporto, ammonta mediamente a 1608 euro la spesa media pro-capite degli e-shopper italiani. Un valore significativo, su cui è tuttavia ancora molto elevata la quota rappresentata dai siti di altri Paesi: il 67% degli utenti ha infatti acquistato online da e-commerce esteri e praticamente la totalità lo ha fatto tramite marketplace. Nello specifico quasi il 95% degli acquirenti online italiani si è rivolto ad Amazon, il 46% ad eBay (in discesa dal 52% dell’anno precedente) e il 45% a Zalando.
Sul fronte delle infrastrutture italiane stiamo vedendo miglioramenti importanti. Ad esempio, il 75% del totale delle linee a banda larga ha raggiunto velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s44 migliorando di molto l’accesso a contenuti multimediali a supporto della vendita.
A livello di visite, i marketplace più visitati dagli italiani nel 2021 sono stati Amazon.it, eBay Italia, Mediaworld, Unieuro, AliExpress, Zalando Italia, IBS Decathlon, ePrice ed Esselunga.
L’e-commerce in Europa
Anche in Europa corrono le vendite on line, con un fatturato che nel 2021 ha superato i 730 miliardi di dollari e una penetrazione che ha raggiunto il 60% dei cittadini. L’Italia occupa il terzo gradino del podio alle spalle del Regno Unito con 104 miliardi di dollari di giro d’affari e la Germania (95 miliardi di dollari). Dopi di noi la Francia (58,9 miliardi) e la Spagna con 23,8 miliardi di fatturato e-commerce.
Anche nel vecchio continente i settori più dinamici sono l’ alimentare è quello che cresce maggiormente (+25%), le bevande (+20,1%) , Salute e Bellezza (+17,8%), Elettronica di consumo e Media (+16.1%) con 173 miliardi. In riferimento all’ e-commerce cross-border, 216 milioni (su 297 milioni totali) di consumatori europei hanno effettuato acquisti all’estero. La Cina si conferma come destinazione prediletta per gli acquisti online, seguita da UK, USA e Germania.
L’ e-commerce nel mondo
A livello globale, il 2022 vedrà l’e-commerce mondiale superare la soglia dei 5 mila miliardi di dollari di fatturato, in pratica un dollaro su cinque spesi sul retail online. L’area Asia-Pacifico è il vero nuovo traino di questo mercato, raggiunge da sola un fatturato pari a quasi 3 mila miliardi di dollari nel 21 (era di 2,5 nel 2020), con il mercato cinese che è pari a oltre due volte e mezzo quello USA. Dall’altro canto il mercato statunitense è tra i più concentrati, con il 53% delle vendite generate dai 5 maggiori player: amazon.com, walmart.com, bestbuy.com, homedepot.com e target.com. I Paesi su cui ci si attende una crescita maggiore sono la Turchia (14,59%), l’Argentina (12,76%), l’Indonesia (10,21%), il Sud Africa (10%), l’India (9,58%).
Le vendite online ormai insidiano il retail fisico in generale. Nel 2021 quasi il 18% del commercio avviene sui canali digitali e l’accelerazione avuta con il lockdown dimostra come la convivenza tra i due canali è ormai inevitabile.
I settori che hanno visto i maggiori incrementi in termini di fatturato a livello mondiale sono: Elettronica (12,5%), Moda (17,5%), Bellezza e Salute (21%), Alimentari (37,8%), Arredamento (12,5%), Media (10,5%), Hobby(17,5%). Le nuove tecnologie stanno spingendo anche le categorie di prodotto storicamente più difficili da vendere online. Entro il 2025 infatti, dal 10% al 15% di tutte le automobili verrà venduto online, aggiungendo oltre 150 miliardi di dollari all’anno ai ricavi dell’e-commerce. Anche altre categorie costose, come gioielli e mobili, accelereranno i loro ricavi online.